Il dragoncello deve la sua origine dalla Siberia meridionale, varie
leggende trasparivano col dragoncello, ma non è la mia meta.
Il suo nome lo si deve probabilmente alla
forma di linguetta di
drago (drago del deserto), poi dall'Arabo
thakhoum e dall'Inglese
targon.
El Beithar fù il primo a descrivre la pianta verso il XIII° secolo,
poi ripreso dai medici dell'epoca e utilizzata per delle cattive
digestioni, a purificare l'aria infetta dalla peste e tante altre
virtù secondarie.
Utilizzata senza condimento nelle insalate, fresca possiede il
sapore dell'aceto e del
sale.
Scoprii lavorando il
Vermut che esso si poteva sposare il sapore
del dragoncello e oltre all'aceto Balsamico i vari risultati
furono piacevoli per il palato.