I Maya avevano una cucina fine, delicata e sofisticata, non per gli
ingredienti che la componevano ma per il sapore, utilizzavano le
iguane, serpenti, lucertole e altri
animali offerti dalla natura.
I Maya utilizzavano già il pomodoro verde e una specie di
pasta
fatta col granoturco, con le
patate estraevano una birra, con questi
componenti cuocevano il loro caviale.
Il loro caviale era le
uova di formiche, piatto prelibato.
I Maya diedero agli Spagnoli il modo di coltivare, di cuocere certi
ortaggi sconosciuti nel vecchio continente dando così una nuova
impronta
gastronomica.
Gli Indiani delle Americhe utilizzavano anch'essi degli ortaggi
da noi sconosciuti, i primi coloni imprestarono e deformarono
la loro cucina con una cucina più vicina alla tradizionale Europea.
Il peperoncino era un condimento quasi obbligatorio nei loro pasti
come il
pepe da noi.
Il caviale era raccolto prima del consumo, doveva essere fresco e
ancora vivo.
Solo a partire delle culture religiose del bacino Mediterraneo
eliminarono il consumo di insetti, invertebrati e altri.
L'impatto delle religioni sulle abitudini culinarie era fortemente
rispettato, i primi a dare una immagine impura di certi
alimenti
furono gli Ebrei poi l'Islam, il Cristianesimo seguiva le tracce
degli Ebrei, dei Musulmani e dei Greci, ma l'impatto più importante
veniva fornito dall'Ebraismo.