Sua Maestà il pepe.
Il pepe ha attraversato il mondo, è uno degli ingredienti più usati
Teofrasto deformò il suo nome originale (pippali) chiamandolo
peperi, sotto il regno di
Plinio ebbe il suo maggior successo e si
stendeva in Europa, durante l'epoca del Medio Evo conobbe un
grandissimo mercato.
Il suo nome al XIII° secolo era
peivere, si presume l'origine in
Inde che si scoprì per la prima volta fù raccolto prima della
maturazione (verde) che passa dal giallo al rosso.
Colto prima della maturità e lasciato seccare sotto il sole o a
fuoco lento le sue bacche diventano nere, le bacche rosse private
dello strato esterno diventa il pepe bianco, meno piccante.
Tantissime specie e qualità di pepe esistono sul nostro pianeta,
tante di quelle specie sono state catalogate come falso pepe,
se la sommiglianza col pepe e uguale il sapore converge verso le
altre
spezie, come il pepe col profumo di anice.
Il pepe era poi macinato e ridotto in polvere,
Plinio ed altri
falsificarono il pepe aggiungendo dei grani di senape.
Altre volte si trattava di bacche di ginepro o il frutto del
coriandolo avvilupato o profumato col contatto del vero pepe,
potevano anche sostituire con del pepe diffettoso perché abortiti,
Discoride lo chiamava
brochma e
Plinio brachmaris, in seguito prese
varie denominazioni.
Nel Sud Est Asiatico diverse specie di piante di pepe forniscono
il frutto pregiato, il
piper mekongense,
piper pseudonigrum,
piper saigonense ed il
lolo.
In Africa da tanto si coltiva il
piper guineense ed il
piper clusii,
con molta probabilità è una varietà del precedente.
Alla Rinascita i Portoghesi importano dall'Africa un pepe che essi
chiamano
pimienta del rabo (pepe di coda).
In America del Sud esiste del pepe a consumo locale il
piper longifolium, il
mahomo del Perù ed il
piper anisatum di cui il
frutto a un profumo di anice.
Il pepe rosa è considerato fra il pepe ma è un falso pepe.
Messo anche sotto il nome di bacche, lo si trova in numerevoli
regioni del mondo, dalla Florida alla Cina passando dal Nord Africa.