In nessun testo Bibblico si parla della mela o del melo per
designare il frutto proibito, nella
Genesi si parla di un albero
della conoscenza del bene e del male il quale è vietato toccare
pena la morte.
Al
V° secolo si traduce dal Greco
karpos che ha l'equivalente
latino di
pomum che significa frutto, la mela era designata col nome
di
malum, si fù operato un lapsus fra mela (malum) ed il frutto
della conoscenza del bene e del male (
bonum e
malum).
Una letteratura e una iconografia nacquero dalla traduzione erronea
di
pomum nel corso dei secoli.
Eva che mangia la mela ed il Serpente che gli assicura che
mangiando quel frutto vietato non solo essi non morirebbero ma
diventerebbero come dei Dei con la conoscenza del bene e del male.
Nella tradizione esoterica la mela è il simbolo femminile, lo si
attribuisce a Venere.
Dunque non sarà sorprendente di trovare nella mano di Eva, la prima
donna, con un poco di malizia e di immaginazione tagliando a metà la
mela si potrebbe riconoscere l'organo sessuale femminile nella mela.
I Pitagorici, non meno sprovvisti di immaginazione, percepivano col
taglio orizzontale del frutto una stella a cinque punte, appunto
il pentagramma giustamente introdotto alla conoscenza del
bene e del male.
Di color giallo o oro come lo zolfo, materia celeste o satanica per
gli alchimisti, la mela è un simbolo ambiguo, simbolo di mortalità
o simbolo di morte, come nella favola di
Biancaneve che la strega
gli offre una mela.
Un errore di traduzione sembra essere all'origine della confusione,
perché la mela e non la
pesca ?
La pesca è il simbolo della fecondità in
Cina e in Giappone, sono
i
fiori di pesco che cinge la fronte dei giovani sposi ed il
scetro dei sovrani Cinesi e Giapponesi era fatto di legna di pesco
dotato di poteri che proteggevano dai geni del male.
All'ovest della Cina esiste un paese mitico in cui si erige un
pesco che fiorisce e che offre i suoi frutti ogni
3000 anni e che
solo il fatto di guardare i suoi
fiori si riceve l'illuminazione
come capitò al monaco
Ling Yun.
Del testo Bibblico si ritrova una somiglianza nella mitologia Greca.
Senza soffermarmi ai dettagli, il giardino proprietà di
Hera ove si
celebrarono le nozze con Zeus confidò la sorveglianza del giardino
ad un drago che si arrotolò attorno ad un albero.
Sarà verosimilmente il cugino del serpente.
Nelle dodici fatiche di Ercole egli deve raccogliere tre mele d'oro
nel giardino di
Heracles.
Questa traduzione erronea fù a capo di tante favole, storie
mitologiche, detti, proverbi, eccettera