Scritto il 06-Luglio-2002 : 09:38
Pizza all'ibiscus
Spiedini di agnello alle rose alla liquirizia
Marcus Gavius Apicius Francese
Storico
Ricetta N° 5173
Pizza all'ibiscus
Marcus Gavius Apicius

Far accordare le esigenze della buona tavola con quelle della buona salute fu, per gli antichi, un problema arduo e già 2000 anni prima della nostra era, in Mesopotamia, in Egitto e Creta avevano proposto una cucina che, sotto certi aspetti, era sensibile alle istanze della dietetica e della medicina, in generale.
Però solo nell'età di Pericles, in Grecia, si ebbe una svolta decisiva nell'alimentazione e prese consistenza una figura fino allora del tutto sconosciuta, il gastronomo-dietetista.
L'arte gastronomica dell'epoca era completato da balletti per accompagnare il dono degli Dei ed erano marcati volentieri da un tocco di erotismo.

Apicius come personaggio storico appare un poco oscuro, di lui abbiamo solo ciò che riguarda la tavola e la sua gastronomia, tutti gli autori dell'epoca ci tramandano succintamente che visse sotto Tiberio.
Apicius secondo queste sorgenti nacque all'incirca dell'anno 25 prima della nostra era, fù l'erede di un patrimonio colossale che sperperò per la sua esagerata e esasperata passione e raffinatezza della tavola.
La grande prodigalità condannata da Seneca e da Tacito causa che segno di una debolezza di ideali, ha alla luce della storia, una causa molto chiara, che può essere ricercato nel lusso estremo della società in cui visse.
Infatti sotto il principato di Tiberio, si sfaldò definitivamente il processo moralizzatore impresso da Augusto e, al posto della morale tradizionale, prese il sopravvento lo stile di vita orientale, favorito anche dal consolidarsi in Roma dei riti orgiastici di Cibele e di quelli, decisamente immorali, di Atti.
Il senso della vita ebbe allora una brusca deviazione verso convinzioni fatalistiche che trovarono, anche in sede filosofica, un valido supporto, ciò favorì decisamente il consolidarsi dell'etica rinunciataria predicata dagli stoici e degli epicurei.

Nell'epoca di Tiberio (15- 37 d.C.) Gavius Apicius ricco ed esperto in cucina ha lasciato delle ricette curiose associando troppi alimenti per poter dire che vi è gia una cultura gastronomica.
Nella Roma antica ogni carne deve essere necessariamente bollita anche se poi sarà cotta al forno o alla brace, le spezie erano utilizzate in abbondanza, per la cottura di un cinghiale si utilizzavano 15-20 spezie più l'aceto, il miele e l'olio di oliva.
Apicius mascherava le carni dandogli dei sapori strani, il pepe malgrado il prezzo elevato abbonda in tante sue ricette, Catone cita una ricetta di Apicius.

In quell'epoca dove i filosofi vennero cacciati Seneca accusa Apicius di infettare il secolo.
Egli diventò l'idolo dei snobbinardi amatori di carni inedite e di piatti sofisticati.
Assalito dai debiti decide di avvelenarsi.