Far accordare le esigenze della buona
tavola con quelle della buona salute fu,
per gli antichi, un problema arduo e già
2000 anni prima della nostra era, in
Mesopotamia, in Egitto e Creta avevano proposto una cucina che, sotto certi aspetti,
era sensibile alle istanze della dietetica e della medicina, in generale.
Però solo nell'età di Pericles, in Grecia, si ebbe una svolta decisiva nell'alimentazione
e prese consistenza una figura fino allora del tutto sconosciuta, il gastronomo-dietetista.
L'arte
gastronomica dell'epoca era completato da balletti per
accompagnare il dono degli Dei ed erano marcati volentieri da
un tocco di erotismo.
Apicius come personaggio storico appare un poco oscuro, di lui abbiamo solo ciò che
riguarda la tavola e la sua
gastronomia, tutti gli autori dell'epoca ci tramandano
succintamente che visse sotto
Tiberio.
Apicius secondo queste sorgenti nacque all'incirca dell'anno
25 prima della nostra era,
fù l'erede di un patrimonio colossale che sperperò per la sua esagerata e esasperata
passione e raffinatezza della tavola.
La grande prodigalità condannata da
Seneca e da Tacito causa che segno di una debolezza
di ideali, ha alla luce della storia, una causa molto chiara, che può essere ricercato
nel lusso estremo della società in cui visse.
Infatti sotto il principato di
Tiberio, si sfaldò definitivamente il processo
moralizzatore impresso da Augusto e, al posto della morale tradizionale, prese il sopravvento
lo stile di vita orientale, favorito anche dal consolidarsi in Roma dei riti orgiastici
di Cibele e di quelli, decisamente immorali, di Atti.
Il senso della vita ebbe allora una brusca deviazione verso convinzioni fatalistiche che
trovarono, anche in sede filosofica, un valido supporto, ciò favorì decisamente il
consolidarsi dell'etica rinunciataria predicata dagli stoici e degli epicurei.
Nell'epoca di
Tiberio (
15-
37 d.C.)
Gavius Apicius ricco ed esperto in cucina ha
lasciato delle ricette curiose associando troppi
alimenti per poter dire che vi è gia una
cultura
gastronomica.
Nella Roma antica ogni carne deve essere necessariamente bollita anche se poi sarà cotta
al forno o alla brace, le
spezie erano utilizzate in abbondanza, per la cottura di un
cinghiale si utilizzavano
15-
20 spezie più l'aceto, il
miele e l'olio di oliva.
Apicius mascherava le carni dandogli dei sapori strani, il
pepe malgrado il prezzo
elevato abbonda in tante sue ricette,
Catone cita una ricetta di
Apicius.
In quell'epoca dove i filosofi vennero cacciati
Seneca accusa
Apicius di infettare il secolo.
Egli diventò l'idolo dei snobbinardi amatori di carni inedite e di piatti sofisticati.
Assalito dai debiti decide di avvelenarsi.